L’acronimo CLIL è diventato sempre più diffuso nelle scuole di ogni ordine e grado: le istituzioni scolastiche hanno, infatti, attivato sperimentazioni di contenuti veicolati in una lingua straniera in base all’autonomia didattica.
Ma cosa si intende con CLIL?
È l’acronimo di Content and Language Integrated Learning. Si tratta di una metodologia che prevede l’insegnamento di contenuti in lingua straniera, al fine di favorire sia l’acquisizione di concetti disciplinari sia l’apprendimento della lingua.
Giovedì 23 maggio presso l’aula magna dell’IC di Oggiono si è tenuto un convegno provinciale sulle buone pratiche relative a questa metodologia che sono state presentate nei diversi istituti del primo ciclo della provincia di Lecco. Il seminario è stato organizzato dall’Istituto Greppi di Monticello Brianza, scuola polo per l’internazionalizzazione.
L’insegnante dell’IC di Oggiono Marina Biscaro ha introdotto le nozioni principali della metodologia che prevede un approccio pedagogico di apprendimento per immersione linguistica (ALI-CLIL): di particolare importanza è la specifica metodologia di Marsh, che prevede alcuni punti essenziali e irrinunciabili nel progettare il piano per un intervento CLIL.
Dal 1998 questo metodo è stato centrale nelle direttive dei vari Consigli Europei. La docente ha sottolineato, infatti, gli immensi vantaggi che derivano dall’attuazione dell’apprendimento linguistico integrato e i particolari ruoli sia degli studenti, centro dei processi di apprendimento, e sia dei docenti, quali facilitatori di tali ambienti. Non sono mancate le riflessioni sull’input dei docenti e le considerazioni sulle modalità e le condizioni dei discenti nell’ apprendimento e nell’utilizzo di una lingua straniera.
Inoltre, sono state presentate diverse tipologie di materiali da utilizzare (autentici, cartacei, digitali, siti web, …) che possono essere didatticizzati al fine di supplire la mancanza di contesto e di significato, ricorrendo anche all’elaborazione di materiale di supporto tramite codici non verbali, CAA compresa.
Spazio è stato dato, infine, alla valutazione di un percorso CLIL e alla modalità di correzione degli errori.
Successivamente la docente Galbusera Elisa dell’I.C. Casatenovo ha presentato un esempio di buone pratiche realizzato nelle classi 4^ e 5^ primaria con l’intervento di un docente madrelingua. L’insegnante ha sottolineato che l’attività, pur non rispettando i canoni del CLIL, assume i caratteri di attività propedeutica al CLIL. Attraverso un percorso programmato con la docente di classe, il madrelingua ha condotto gli alunni a simulare situazioni legate allo shopping, impiegando strutture frasali tipiche e favorendo le abilità di calcolo, con l’uso delle monete (euro e sterline). Attraverso una modalità laboratoriale gli alunni hanno avuto modo di:
- potenziare le abilità di comprensione e produzione orali in lingua inglese;
- avviarsi all’acquisizione di fluenza espositiva;
- rinforzare gli aspetti legati all’ accento e alle intonazioni propri della lingua inglese.
La conclusione del progetto ha visto il coinvolgimento del team docenti, che ha definito un’attività multidisciplinare. Partendo da un testo poetico sulla mamma proposto dall’insegnante di italiano, il docente madrelingua lo ha semplificato utilizzando un linguaggio accessibile agli alunni, mentre la docente di musica ha effettuato la ricerca di una base musicale dove inserire il testo riadattato in lingua inglese.
Il risultato è stato una poesia canora per la mamma, cantata da tutti gli alunni, registrata e quindi regalata alle mamme attraverso un QR-code.
In seguito, per la scuola primaria, l’insegnante Chiara Cazzaniga, dell’IC di Costamasnaga, ha delineato un percorso di astronomia svolto in inglese e relativo al Sistema Solare. Attraverso una presentazione interattiva, l’uso delle flashcard e di diversi giochi, i bambini hanno imparato a comprendere e descrivere oralmente e per iscritto i nomi dei pianeti e le loro principali caratteristiche. È stato utilizzato anche un sito in lingua inglese che presenta il sistema Solare in scala 1 pixel=diametro della Luna.
Gli alunni sono stati valutati sia in itinere, mediante griglie osservative, sia al termine del percorso, mediante una prova scritta in lingua inglese. I risultati sono stati ottimi: tutti i bambini si sono mostrati interessati e hanno raggiunto gli obiettivi di apprendimento definiti dall’insegnante. Inoltre, l’approccio ludico e interattivo ha permesso a tutti di partecipare, senza il timore di essere giudicati nelle risposte.
Si è poi passati a presentare alcune buone pratiche per la scuola secondaria di primo grado.
La professoressa Marina Chiara Vitale, dell’IC di Calolziocorte, ha illustrato il progetto Soft CLIL che si riferisce all’anno scolastico 2023-24.
Prima di descrivere il progetto che è stato portato avanti sulle tre classi, ha sottolineato come il progetto CLIL alla Scuola secondaria di primo grado porta alla collaborazione tra docenti di lingua e docenti di disciplina. I docenti di L2 concordano con i colleghi gli argomenti da trattare, progettano attività semplici e accattivanti, selezionano i materiali adatti alle conoscenze linguistiche degli alunni in L2 (testi semplici, efficaci e brevi, immagini, video e animazioni, tutto materiale online e multimediale) e delineano lezioni dialogate in compresenza con docente di disciplina.
Gli studenti sono stati coinvolti da semplici attività di lessico, ricerca, produzione scritta orale e/o attività manuali. Esempi di buone pratiche per le diverse classi sono state:
Classi prime: Disciplina: scienze, argomento: la cellula al fine di avvicinare gli alunni all’argomento facendo leva sulle affinità nelle due lingue presente nel lessico scientifico.
Classi seconde: Discipline Storia – Letteratura, argomento: Henry VIII Elizabeth. Si propongono gli aspetti dell’argomento che possono catturare la curiosità degli alunni, supportati da immagini video filmati e curiosità.
Classi terze: Discipline: Ed. Civica, Geografia, Storia, Letteratura, Scienze e Tecnologia. Sono proposti vari argomenti in collaborazione con i docenti di disciplina sempre facendo attenzione agli interessi, alle aspettative e alle competenze degli studenti.
L’ultimo intervento è stato quello della professoressa Tamara Fumagalli dell’IC della Valletta Brianza, la quale ha presentato esempi concreti di lezioni CLIL. Due progetti hanno riguardato l’arte e la matematica e uno la tecnologia.
Il pattern seguito durante il lavoro con gli studenti è stato sempre lo stesso: l’insegnante di lingua inglese ha introdotto e spiegato l’argomento utilizzando solamente la lingua inglese. Il materiale è stato preparato in collaborazione con l’insegnante di materia. Gli alunni, lavorando a coppie e piccole gruppi, hanno svolto attività ed esercizi che li hanno portati alla comprensione; gli stessi esercizi svolti in classe sono stati poi utilizzati come prova di verifica, sempre in lingua straniera.
Al termine della verifica e valutazione, l’insegnante di materia si è accertata, in lingua italiana, che l’argomento fosse stato acquisito dagli studenti.
In un caso di arte e in uno di scienze la lezione è servita come introduzione a una gita in un museo d’arte e nel Parco del Curone.
Sono state coinvolte tutte le tre classi della sc. Sec. I° nei diversi argomenti.
A detta degli insegnanti presenti, tutti i progetti sono stati molto interessanti e potrebbero essere riproposti nella istituzione scolastica in cui si trovano ad operare. Infine, è doveroso sottolineare che la collaborazione tra insegnanti di lingua straniera e di altra disciplina può favorire e incoraggiare gli studenti ad interagire maggiormente (tra sé e con il docente) e a trovare soluzioni “creative” per comunicare in modo efficace anche in lingua straniera.
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